Se già, per effetto della globalizzazione, gli scambi commerciali oltreconfine erano assai intensi, l’arrivo della pandemia ha abbattuto ogni barriera per gli acquisti online, ormai sempre più di portata globale. Tuttavia, se il mondo digitale apre a nuove opportunità per il mondo business-to consumer, non bisogna dimenticare l’enorme impegno che richiede posizionarsi sui mercati globali. È necessario conoscere a fondo le dinamiche, i processi e le relazioni dei mercati target. Bisogna inoltre contare su strategie digitali mirate, investire sul contatto preliminare con il cliente prospect, sulle azioni di post-vendita e su tutte le azioni necessarie per affermare la propria presenza in mercati maturi e competitivi.
La chiave del successo? Formazione, formazione, formazione! I mercati globali di riferimento vanno conosciuti come le nostre tasche. Il giornalista Lawrence Downes, sul «New York Times», sottolinea l’importanza dell’“aloha spirit”, vale a dire lo spirito conversazionale. Prestare attenzione al linguaggio del nostro pubblico target, sintonizzare le nostre frequenze su quelle dei potenziali consumatori e parlare la loro lingua (letteralmente e non) è essenziale per posizionarsi nei mercati stranieri.
La tecnologia ci viene ancora una volta in aiuto: numerose sono le opzioni online per siti multi-lingua e multi-valuta. Basti pensare agli strumenti che Google mette a disposizione per l’indicizzazione dei siti in base ai mercati di riferimento. Il terreno dell’e-commerce è attualmente favorevole. Ora dobbiamo solo far leva sulla combinazione di competenze relazionali e di competenze tecnologiche.
Per approfondimenti consultare: https://www.ilsole24ore.com/art/il-mercato-non-ha-piu-confini-digitale-apre-mondo-occhio-relazioni-ADKG92PB. Per consigli su come internazionalizzare il proprio business, invece, vi invitiamo a leggere il nostro post “Digital marketing per internazionalizzarsi”: https://www.drgiovannigori.it/2021/04/26/digital-marketing-per-internazionalizzarsi/