Dopo la Brexit calo record delle importazioni e delle esportazioni UK da e verso l’Unione Europea a gennaio 2021. I dati pubblicati dall’ONS (Office for National Statistics) lo scorso 12 marzo parlano chiaro: -40,7% dei flussi in uscita e -29% dei flussi in entrata.
I ritardi legati alle nuove regole e ai nuovi controlli imposti dalla Brexit hanno avuto un forte impatto sui flussi commerciali, così come i controlli sanitari per contenere i contagi da Covid-19. È ancora presto per fare i conti in merito agli effetti della Brexit. Tra l’altro, l’ONS riporta piccoli segnali di miglioramento da gennaio: sembra in calo il numero di aziende che denuncia ritardi e difficoltà ad esportare. Tuttavia, anche se questi mesi sono anomali per valutare l’impatto economico della Brexit, facendo un confronto con l’anno 2019 lo scenario appare preoccupante.
Due anni fa, le esportazioni del Regno Unito verso gli stati membri dell’UE hanno raggiunto 294 miliardi di sterline, mentre i flussi in entrata hanno generato 374 miliardi di sterline. L’Unione Europea è stata, almeno finora, il maggior partner commerciale del Regno Unito, costituendone circa il 47% del volume di affari, oggetto del 42,6% dell’export e produttrice di quasi il 52% dell’import. In vetta ai Paesi europei più vicini al Regno Unito segnaliamo Germania, Olanda e Francia.
E adesso? Sono molte le domande e le incertezze sul futuro dell’economia del Regno Unito e sulle ripercussioni a livello dell’UE. In attesa del 31 dicembre, quando avremo un quadro più generale dell’impatto della Brexit, non ci resta che incrociare le dita e tenere monitorati i flussi commerciali.
Per approfondimenti consultare: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/03/20/sta-andando-la-brexit/