Nonostante un 2020 da dimenticare, il comparto agroalimentare italiano si è difeso bene, senza arretrare rispetto ai risultati dell’anno precedente. Il 2020 era partito in forte crescita per il Food&Beverage e, dopo una primavera all’insegna di una forte flessione, si è ripreso ampiamente nei mesi estivi. Di grande aiuto anche la domanda internazionale.
Entrando nei dettagli, i beni alimentari interessati da maggiori flessioni sono state le bevande, la carne e il pesce. Al contrario, è cresciuta l’esportazione di tabacco e dei tipici prodotti del made in Italy. Ne sono un esempio pasta e prodotti da forno, olio, conserve, frutta, dolciumi e condimenti.
In cima alle aree che hanno contribuito all’andamento positivo del settore troviamo senza dubbio la provincia di Bologna. La zona ha registrato incremento di 220 milioni € delle esportazioni di tabacco verso il mercato giapponese e di oltre 90 milioni € verso Polonia e Ucraina.
Infine, nonostante la congiuntura a ribasso, hanno registrato il segno “più” Cuneo, Torino e Alessandria per le esportazioni del segmento vini e bevande, soprattutto verso Germania e USA.
In definitiva, il settore Il Food&Beverage italiano ha resistito nel quadro di una congiuntura economica sfavorevole in virtù di un potenziamento della presenza italiana all’estero. La domanda del made in Italy, infatti, si è alimentata con il rafforzamento dei consumi entro i confini imposti dalla pandemia. Per il futuro, poi, ci aspettiamo una nuova stagione di crescita.
Per approfondimenti consultare: https://www.exportplanning.com/magazine-italia/article/2021/04/07/agroalimentare-italiano-le-performance-territoriali/?utm_source=ExportManager_Prova&utm_campaign=ab1ffc4fee-EMAIL_CAMPAIGN_2019_09_18_03_58_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_def65e33d9-ab1ffc4fee-212014025