Dopo una fase di rafforzamento progressivo, aprile si apre con una forte battuta d’arresto per la rupia indiana: -2,2% del proprio valore rispetto al dollaro. A quanto pare, la moneta indiana avrebbe risentito della nuova ondata dell’epidemia da Covid-19 abbattutasi sul Paese dallo scorso marzo, così come dell’ultima linea di politica monetaria espansiva adottata dalla Reserve Bank of India (RBI).

Dopo una fase di stabilità, da inizio marzo la curva dei contagi è impennata a grande velocità, fino a superare il punto massimo i contagi giornalieri della precedente ondata. Nella sola giornata del 10 aprile, ad esempio, si sono superati i 150.000 casi. Allo stesso modo, preoccupa il numero di decessi giornalieri, passati da circa 100 a febbraio a quasi 900 nelle prime settimane di aprile.

A complicare lo scenario la decisione presa durante l’ultimo Monetary Policy Committee della Reserve Bank of India tenutosi tra il 5 e il 7 aprile. L’organismo ha infatti deciso di lasciare il tasso d’interesse di riferimento inalterato al 4% e di proseguire con una politica monetaria accomodante. Per l’anno fiscale 2021-2022, la banca centrale implementa il G-SAP 1.0, un programma di acquisizione di titoli di stato sul mercato secondario, impegnandosi così ad acquistare una certa quantità di titoli di stato per favorire i rendimenti mantenendo condizioni di liquidità accomodanti.

La decisione ha avuto ripercussioni anche sui bond. Nella prima settimana di aprile il rendimento a dieci anni sui titoli indiani è sceso dal 6,12% al 6,02%.

Se nello scenario di aprile rilasciato dal Fondo Monetario le prospettive di crescita del Paese erano ottimistiche, adesso lo scenario della rupia risulta molto incerto. Non resta che seguirne gli sviluppi.

Per approfondimenti consultare: https://www.exportplanning.com/it/magazine/article/2021/04/12/india-crescita-contagi-mina-aspettative-positive/