Che il Covid-19 abbia imposto una forte battuta d’arresto ai viaggi internazionali non è certo una novità. Ma qual è l’entità di questo calo degli spostamenti da Paese a Paese? Secondo il World Tourism Barometer, pubblicato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), nel 2020 i flussi turistici internazionali sarebbero crollati del 74% rispetto all’anno precedente.
Per misurare i flussi turistici di un Paese ci viene in aiuto la bilancia dei pagamenti, che registra tutte le transazioni effettuate all’interno di un Paese da parte di non residenti nella categoria Viaggi come crediti nel Paese. In base a questi dati si possono fare alcune osservazioni sulla performance del settore turistico e sui principali Paesi creditori verso l’estero nella categoria Viaggi.
Tra i principali Paesi creditori del 2019 troviamo Stati Uniti in testa, seguiti da Spagna e Francia. L’Italia, invece, si posiziona al sesto posto. Confrontando le performance trimestrali del 2020 delle varie economie con il corrispondente periodo del 2019 è evidente che la pandemia ha causato cadute generalizzate, ma con intensità diversa.
La contrazione del settore turistico dovuta alla pandemia da Covid-19 si afferma come il calo più significativo degli ultimi venti anni. Per il 2021 si prevede una ripresa lenta e graduale dei flussi turistici. Tuttavia, l’evoluzione incerta della pandemia e la variabile relativa alla disponibilità del vaccino impediscono stime accurate. In questo scenario di incertezza si rivela essenziale l’attivazione e il rafforzamento di politiche a sostegno del settore turistico.
Per approfondimenti consultare: https://www.exportplanning.com/it/magazine/article/2021/03/09/un-anno-da-dimenticare-per-il-turismo-europeo/