Il futuro è d’oro e d’argento: buone prospettive per il settore gioielli. La risposta del segmento gioielli alla crisi causata dal Covid-19. In piena pandemia, nel 2020 i gioielli hanno registrato le perdite più contenute: solo un -15%. Le stime di crescita per l’anno in corso sono passate dal +13% al +18% da novembre ad oggi. Nella prima trimestrale di Lvmh, il segmento gioielli ha registrato una crescita del +138% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche le statistiche di Google segnalano un significativo aumento delle ricerche per marchi come Van Cleef & Arpels, Chopard, Cartier e Bulgari nel 2020.
Come si spiega questa crescita del segmento gioielli? Oltre al fatto che si tratta di beni rifugio, bisogna considerare l’importanza del marketing. I brand hanno puntato sulla creazione di un’identità ben riconoscibile e sul rapporto diretto con il cliente, facendo leva sul valore simbolico dei gioielli, da sempre legati a momenti importanti della vita. Non dimentichiamo l’incidenza della Yolo economy, basata sul concetto “You Only Live Once”, che ha acquisito sempre più popolarità in un momento difficile dove siamo stati privati di tutti i piaceri della vita.
Per quanto riguarda l’Italia, Federorafi conferma la ripresa del settore anche dal punto di vista manifatturiero, con interessanti segnali sui mercati esteri e su quello domestico registrati nel primi mesi dell’anno. I mercati target sono Usa, Cina, Emirati Arabi e Giappone. Particolarmente buoni i presupposti sul mercato statunitense, che ha mostra un forte attaccamento ai gioielli made in Italy.
Insomma, si prevede un futuro proficuo per il settore. Ivana Ciabatti, presidente di Federorafi, si augura solo di poter contare con il sostegno delle istituzioni per l’internazionalizzazione, per semplificare le norme sul fare impresa e rilanciare i consumi interni.
Per approfondimenti consultare: https://www.ilsole24ore.com/art/la-yolo-economy-si-vive-volta-sola-aiuta-shopping-gioielli-AEpEkhK