L’Italia recepisce la direttiva europea sul copyright digitale

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Il Consiglio dei Ministri del 5 agosto ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2019/790 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale e che modifica le direttive 96/9/CE e 2001/29/CE. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha riferito che recependo la direttiva copyright si rafforza la tutela degli autori e degli artisti. Le norme sono ora chiare e i meccanismi trasparenti e adeguati all’era digitale.

Gli sviluppi tecnologici hanno cambiato il modo di fruire i contenuti creativi. Pertanto, ad oggi è necessario affrontare i problemi relativi alla circolazione incontrollata delle opere dell’ingegno. La direttiva europea, quindi, modernizza il quadro giuridico della UE in materia di diritto d’autore, adattandolo all’ambiente digitale contemporaneo. In questo modo si assicura un maggior livello di protezione del diritto d’autore e dei diritti connessi. In particolare, la direttiva crea un quadro completo in cui tutti i soggetti beneficiano di norme più chiare, trasparenti e adeguate all’era digitale.

Il decreto approvato prevede che il materiale che deriva dalla riproduzione di un’opera di arte visiva, per la quale sia stata superata la durata della tutela, non sia soggetto al diritto d’autore o a diritti connessi. Restano esclusi i casi di opere originali frutto della creazione intellettuale propria del suo autore. In questo modo si permette la diffusione, la condivisione online e il libero riutilizzo di copie non originali di opere di pubblico dominio.

Inoltre, il decreto stabilisce norme che riconoscono agli editori un diritto connesso per l’utilizzo delle loro pubblicazioni di carattere giornalistico da parte dei prestatori di servizi delle società di informazione, di monitoraggio media e rassegne stampa. Così, gli editori hanno la possibilità di negoziare accordi con questi soggetti per ricevere un’equa remunerazione per l’utilizzo dei contenuti prodotti. Qualora non si arrivi a un accordo, il decreto rimanda all’AGCOM, che dovrà stabilire l’offerta più equa o decidere un compenso.

In base a quanto stabilito dal decreto, motori di ricerca, aggregatori e social network possono trattare liberamente sia i link che gli estratti brevi, i cosiddetti “snippet”. Infine, il decreto stabilisce norme sugli obblighi di trasparenza. Nello specifico, autori, interpreti e esecutori dovranno ottenere dal concessionario o licenziatario, con cadenza almeno trimestrale, informazioni aggiornate e complete sullo sfruttamento e sull’esecuzione delle loro opere.

Per approfondimenti consultare: https://www.exportiamo.it/aree-tematiche/14767/copyright-digitale-l%e2%80%99italia-recepisce-la-direttiva-europea/

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