Le ultime stime UE rivelano un fenomeno preoccupante che genera migliaia di posti di lavoro vacanti. Parliamo dello skill mismatch, vale a dire un mancato allineamento tra competenze richieste dalle aziende e competenze sviluppate dalle risorse umane. I motivi? Da una parte l’università non prepara al mondo del lavoro, dall’altra i giovani scelgono gli indirizzi in base ai propri interessi, senza considerare il mercato. Questa la teoria di Francesca Devescovi, alla dirigenza di Digitally, startup che sostiene l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro tramite lo sviluppo di competenze digitali e soft skill. Da qui l’idea di mettere a punto una guida online sulle professioni digital&tech e un assessment di valutazione sulle competenze digitali per offrire orientamento gratuito agli studenti universitari.
Secondo una recente indagine di Digitally su cinquanta aziende, sul mercato si registra un crescente bisogno di digital skill per lo sviluppo digitale: analisti, digital market analyst e sviluppatori sono tra i profili più ricercati dalle aziende. La trasformazione digitale a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, infatti, ha ricevuto un impulso enorme dalla pandemia, che ha reso inevitabile rivedere e riorganizzare il modo di lavorare.
Di seguito riportiamo le cinque aree individuate dalla guida Digitally che presentano maggiori possibilità di recruiting nel 2022 per gli studenti che decidono di affacciarsi al mondo del lavoro subito dopo la triennale. Lo scopo è ridurre il gap creato dallo skill mismatch.
Digital marketing: si richiede la capacità di pianificare strategicamente campagne marketing su più canali digitali, gestire attività di SEO e SEA, pianificare e ottimizzare campagne pubblicitarie online, utilizzare strumenti di analisi, così come definire e monitorare gli obiettivi di una campagna digitale. Conoscere tool come Google Ads, Facebook Ads e Google Analytics è imprescindibile.
E-commerce: con la crescita degli acquisti online aumentano le possibilità per account, project manager; operations specialist; web & e-commerce specialist. Tra le competenze necessarie citiamo la capacità di gestire e organizzare l’operatività di un canale e-commerce; analizzare il comportamento degli utenti, creare un content plan specifico per ogni prodotto. È altresì necessario saper pianificare campagne digital omnichannel e monitorare i risultati.
Data analysis: l’enorme quantità di dati generati dall’economia digitale ha bisogno di professionisti in grado di analizzarli. Ecco che aumenta la richiesta di data analyst, business intelligence specialist, marketing e web analyst, cro specialist, financial analyst. A loro si richiede di individuare trend pertinenti al business, definire e monitorare obiettivi, così come creare report.
Data science: questo ramo si occupa di studiare l’analisi dei dati passati e individuare modelli che possano prevedere andamenti futuri. Data scientist, data engineer, data & ai specialist e data science consultant devono padroneggiare strumenti per l’analisi di dati, individuare i set di dati per creare modelli statistici con tool come il Machine Learning. Allo stesso modo, devono saper individuare trend basati su Big Data per influenzare le scelte di business.
Digital HR: anche il reclutamento delle risorse umane richiede skill digitali per attrarre i migliori talenti. In questo caso è necessario analizzare i dati della forza lavoro facendo previsioni e individuando trend. Importante, poi, promuovere la collaborazione e l’innovazione in azienda, così come saper costruire una strategia di employer branding.