Il problema dell’uso estensivo della plastica è ormai noto a tutti ed è chiaro che dobbiamo intervenire al più presto. Le responsabilità ricadono sui singoli, sui governi, ma anche sul mondo delle imprese e, in particolare, in quelle del settore agroalimentare. Da sempre, l’Europa sembra prendere la questione molto più sul serio rispetto agli Stati Uniti. Eppure, ad oggi anche le grandi imprese USA stanno mettendo in atto nuovi sistemi e procedure per ridurre l’impatto ambientale della plastica utilizzata per i loro processi produttivi. Sempre più produttori USA, infatti, investono nella ricerca e nello sviluppo di nuovi packaging.
Il settore agroalimentare è uno di quelli in cui la plastica viene più ampiamente usata. Questo materiale, infatti, è in grado di prolungare la conservazione dei cibi e isola gli alimenti da batteri e sostanze nocive, proteggendoli al contempo da urti e colpi. Ecco perché anche il business della consegna a domicilio dei pasti pronti e la ristorazione take-away si avvalgono della plastica per piatti, involucri e imballaggi.
Ognuno di questi metodi presenta delle criticità, dall’elevato consumo di energie alla mancanza di investimenti. Tuttavia, una combinazione dei tre potrebbe essere la chiave di svolta.
Nell’ambito dell’industria agroalimentare americana sono già presenti dei cambiamenti in direzione plastic-free. Ad esempio, sempre più produttori di pasta hanno eliminato la “finestrella” di plastica per mostrare il prodotto. Acqua, salse e condimenti, poi, si trovano sempre più spesso in bottiglie o barattoli di vetro. Ancora, le cannucce in plastica sono sempre meno utilizzate a favore di cartone o materiali vegetali.
In uno scenario dove il fattore plastic-free sta diventando una leva d’acquisto è possibile identificare nuove opportunità per espandersi e affermarsi. Entrare sul mercato con un prodotto agroalimentare confezionato secondo i principi della sostenibilità può rappresentare un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti con soluzioni di packaging tradizionali. Bisogna anche sottolineare che la sensibilità del consumatore verso la tematica ambientale ha fatto emergere una nicchia di mercato di consumatori attenti all’imballaggio e disposti a pagare un prezzo extra per un prodotto in linea con i propri valori.
Per approfondimenti consultare: https://www.exportiamo.it/settori/1246/come-le-aziende-americane-del-food-cercano-di-contrastare-il-problema-della-plastica/