Italiani all’estero: un flusso migratorio a senso unico

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Che ruolo ha avuto la pandemia nei progetti degli italiani che avevano deciso di trasferirsi all’estero? E come ha influenzato la vita di quelli che all’estero già si trovavano? Quest’anno il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes giunge alla sua sedicesima edizione e fotografa la mobilità degli italiani dopo la pandemia. Ciò che è chiaro è che nemmeno il Covid-19 è riuscito a fermare il flusso di italiani all’estero. Moltissimi giovani hanno comunque lasciato il Paese per andare a lavorare al di fuori dei confini nazionali, soprattutto in Europa.

Certo, la mobilità degli italiani ha subito un ridimensionamento: da gennaio a dicembre 2020 sono partiti 109.528 italiani, vale a dire -21.408 persone rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il numero di italiani che sceglie di lasciare il proprio Paese è ancora molto alto, visto che nel 2021 si registra un aumento di presenza all’estero del 3%. Al contempo, secondo i dati ISTAT, anche la popolazione immigrata si ridimensiona e non cresce più.

Altro dato importante riguarda l’assottigliamento della differenza di genere tra i connazionali oltreconfine: se la prima edizione del Rapporto Italiani nel Mondo vedeva un 46,2% di donne iscritte all’AIRE, per poi arrivare al 47,8% dieci anni, ad oggi si registra un 48,1% di donne del totale AIRE. In sostanza, se i cittadini italiani residenti oltre confine negli ultimi sedici anni sono aumentati dell’82%, la percentuale di donne è salita dell’89,4%.

Analizziamo, ora, da dove proviene la maggior parte degli italiani che lascia il Paese d’origine e quali sono le mete più gettonate. Chi ha lasciato l’Italia per l’estero da gennaio a dicembre 2020 lo ha fatto prevalentemente dal Centro-Nord (69,5%), con Lombardia e Veneto in testa alla classifica. Al contrario, la Basilicata è la regione che ha perso meno residenti (-24), seguita da Val D’Aosta (-101) e Molise (-164). Per quanto riguarda la destinazione, Degli oltre 109 mila connazionali che hanno spostato la loro residenza dall’Italia all’estero lungo il corso del 2020, il 78,7% ha scelto mete europee. In cima alla classifica delle mete più gettonate troviamo il Regno Unito; a seguire la Germania e la Francia.

In definitiva, dal Rapporto emerge un’Italia che si sta svuotando di gran parte della sua popolazione giovane e dove alle partenze non corrispondono i ritorni. Di fatto, se la popolazione autoctona tramonta, quella immigrata non cresce più. Inoltre, visto che a partire sono perlopiù giovani, è evidente che sono necessarie analisi e politiche orientate a un’inversione di marcia di questo fenomeno. Bisogna, in sostanza, diminuire i divari esistenti nel Paese e nel confronto con le realtà oltreconfine.

estero

Per approfondimenti consultare: https://www.exportiamo.it/rubriche/14472/rapporto-italiani-nel-mondo-2021-neanche-il-covid-ferma-l%e2%80%99emorragia-di-connazionali-all-estero/