Il settore moda italiano continua ad andare forte, nonostante la pandemia, nonostante tutto. Basti pensare al debutto Zegna nella borsa americana: il ceo Gildo Zegna ed il socio Andrea Bonomi si sono presentati senza cravatta. Chiaro segno di un cambiamento nella moda maschile, che hanno saputo cogliere grazie all’adattabilità che contraddistingue il made in Italy.
Il vantaggio delle aziende italiane è proprio questo: l’adattabilità, la capacità di riconoscere il cambiamento e calvalcarne l’onda. Le preferenze all’interno della moda maschile si sono evolute insieme alle nuove esigenze, al nuovo stile di vita e di lavoro. E le aziende italiane hanno saputo adattare l’approccio stilistico, manifatturiero e anche digitale.
Ecco che i dati sono incoraggianti e confermano la ripresa già vista nel 2021. Oltre all’adattabilità, la creatività, la cultura del prodotto e il radicamento sul territorio hanno permesso ai brand made in Italy della moda di resistere alla crisi pandemica. Dal 2020 i buyer e i turisti cinesi, principali acquirenti di beni di alta gamma italiani, sono assenti dal nostro territorio. Eppure, grazie al retail locale e alle piattaforme online le vendite dei grandi marchi hanno continuato a crescere.
Fare previsioni per il futuro, tuttavia, non è semplice. La pandemia ha risvolti imprevedibili, e il mercato cinese è un’altra grande incognita. Tra default immobiliari, nuovi focolai Covid, calo di investimenti in nuove infrastrutture, disoccupazione e contrazione dei consumi, è difficile prevedere il suo comportamento circa l’acquisto di beni di lusso. In ogni caso, la filiera italiana della moda deve stare tranquilla. Non si prevede alcun sorpasso possibile all’orizzonte e il made in Italy sarà sicuramente protagonista anche della nuova normalità.
Per approfondimenti consultare: https://www.ilsole24ore.com/art/il-vantaggio-aziende-made-italy-sapersi-adattare-cambiamenti-AEU7nN7