Trasformazione digitale e azienda come organismo

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La trasformazione digitale offre alle aziende l’opportunità di innovare il proprio modello di business e rafforzare la propria
posizione competitiva. Bisogna tenere presente, però, che non basta adottare nuove tecnologie e mirare all’efficacia operativa: il cambiamento deve partire dalle radici, vale a dire dalla cultura d’impresa. L’aziende deve diventare un organismo unitario in grado di rispondere agli stimoli esterni e adeguarsi di conseguenza.

All’innovazione tecnologica si deve affiancare quella organizzativa. Di fatto, per raggiungere una situazione di vantaggio competitivo rispetto alle altre realtà è necessario differenziare il modo in cui viene utilizzata la tecnologia. In sostanza, per sfruttare al meglio il potenziale della trasformazione digitale bisogna adottare nuovi modelli di business, abilitati dalle nuove tecnologie e supportati da modelli organizzativi innovativi. A questo scopo, tutti i livelli dell’organizzazione devono perseguire, come un organismo unitario, un orientamento al mercato finalizzato alla creazione di valore per il cliente. Ecco la necessità di un’integrazione verticale e orizzontale tra i processi aziendali per rendere l’impresa un vero e proprio organismo.

Quali sono i più frequenti fattori che ostacolano l’innovazione all’interno delle PMI?

Intendiamo, per innovazione, il verificarsi di una o più delle situazioni elencate:

  • messa a punto di un nuovo prodotto o servizio, o miglioramento significativo dello stesso;
  • messa a punto di un nuovo processo organizzativo o produttivo;
  • nascita di nuove idee di marketing.

Ora, se abbiamo detto che innovazione corrisponde anche a cambiamento della cultura d’impresa, è facile immaginare che spesso si incontri resistenza da parte del personale aziendale, che si focalizza solo sui limiti di una nuova soluzione e rivendica la tradizione affermando che “si è sempre fatto così”. Molto spesso, le PMI italiane sono più orientate alla sopravvivenza del loro business piuttosto che all’opportunità di cambiamento. L’approccio al mercato generalizzato è a breve termine, basato sul fatturato, che non ragione in termini di salto qualitativo, ma si limita a rispondere al mercato senza differenziarsi dai competitors.

Altro grosso ostacolo all’innovazione è la fretta di risolvere problemi contingenti, che porta a non concentrarsi sulle importantissime fasi di progettazione e pianificazione. In questo modo si adotta la soluzione più veloce e semplice, ma non si fa che rinviare il problema senza raggiungere l’obiettivo strategico individuato.

Qual è la chiave del cambiamento?

L’atteggiamento giusto per un cambiamento di successo è, innanzitutto, un approccio proattivo di fronte al mercato. Si tratta di un approccio lungimirante basato su uno studio del mercato, delle necessità dei clienti e della concorrenza, che miri all’elaborazione di un piano strategico che integri progetti e investimenti, li inserisca in un contesto di innovazione trasversale dell’azienda e punti a creare nuove fonti di vantaggio competitivo e rafforzare la posizione dell’impresa sul mercato. A questo scopo, gli strumenti tecnologici sono di estremo aiuto: basti pensare ai Big Data, che permettono di guidare le decisioni delle realtà più competitive. In un mondo in costante evoluzione, non c’è più tempo per rispondere: bisogna prevedere.

La fretta, poi, va eliminata. Lo studio, l’analisi e la pianificazione sono passaggi fondamentali, che permettono di valutare rischi e pericoli e di preparare un piano strategico per contenerli.

Nella fase di esecuzione, poi, è necessario che le persone (vero motore delle aziende) siano coscienti delle loro responsabilità e dei loro ruoli. Se l’azienda deve funzionare come un organismo unitario, è necessario che tutte le sue parti componenti siano coordinate e in armonia tra loro. Dopo aver delineato e condiviso con gli altri la mission e gli obiettivi strategici, i manager devono farsi carico della loro implementazione, ognuno ai livelli di propria competenza, programmando e coordinando gli aspetti operativi e le tempistiche di attuazione strategica. L’importante è saper trasmettere i valori dell’innovazione a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale e prendere consapevolezza della centralità della persona. Solo così tutti gli sforzi confluiranno davvero verso la creazione di valore.

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