Com’è il posto di lavoro ideale post pandemia?

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Dopo due anni di pandemia, con tutte le conseguenze che questa ha avuto per il mondo del lavoro, ci si è chiesti come i lavoratori vorrebbero che fosse il luogo di lavoro ideale post pandemia. L’Osservatorio Vita-lavoro di Lifeed ha svolto un’indagine a riguardo, raccogliendo 15.000 riflessioni generate da 5.000 partecipanti ai percorsi formativi. Ciò che emerge è che il posto di lavoro ideale è green, creativo e flessibile.

Il 34% dei partecipanti desidera uno spazio di lavoro all’aperto e a contatto con la natura, esigenza sentita in egual misura da uomini e donne. Il 17%, poi, vorrebbe lavorare in un luogo luminoso, colorato, fantasioso e creativo. In questo caso prevalgono le risposte da parte delle donne. Altra caratteristica desiderata dal 16% dei partecipanti allo studio riguarda l’ampiezza degli spazi. Mentre il 25% vorrebbe lavorare in un ambiente dinamico e flessibile, grazie al digitale e alla tecnologia. Spostandoci su aspetti meno pratici e concreti, il 14% mette al primo posto la questione stimoli e desidera un ambiente ricco di occasioni di scambio e condivisione. Il 31% pone l’accento sulla questione rispetto, e richiede gentilezza, inclusione e collaborazione sul posto di lavoro. Si tratta, perlopiù, della fascia under 35. Il 29%, poi, desidera poter esprimere se stesso e la sua creatività, richiede flessibilità e libertà sul lavoro.

Tra gli under 35 è particolarmente sentita la questione relativa al contatto con la natura e la il rispetto dell’ambiente. Ancora, altri aspetti importanti emersi dall’indagine sono la sicurezza, l’organizzazione, l’ordine, regole chiare, indipendenza intesa come tranquillità e disponibilità di spazi personali.

Al netto di tutti questi dati raccolti, Luca Solari, docente di Organizzazione aziendale e risorse umane presso l’università degli studi di Milano e membro del comitato scientifico di Lifeed, riconosce la necessità di recuperare la dimensione estetica nella progettazione degli spazi a partire dal design della natura. Bisogna quindi pensare in ampiezza e integrare ambienti naturali. Riccarda Zezza, ceo di Lifeed, è lieto di ascoltare le esigenze delle persone per pensare a spazi che possano dare loro la serenità e comprende l’importanza della libertà, del rispetto e dell’indipendenza sul lavoro.

L’energia, infatti, si manifesta principalmente attraverso la serenità, il benessere e il senso di libertà e il senso di sicurezza e protezione. D’altra parte, invece, il senso di insoddisfazione e disagio si collega principalmente al senso di chiusura, solitudine e isolamento, così come di incertezza, disorientamento e ansia.

Per approfondimenti consultare: https://www.adnkronos.com/il-luogo-di-lavoro-post-pandemia-green-creativo-e-flessibile_6JWXCrDHssGSsHhpdcIXst?refresh_ce