Hai mai pensato di affidarti a un mentor per startup per avviare la tua attività? Se la risposta è no, dovresti ricrederti. Un mentor per startup è una figura professionale altamente qualificata che aiuta un founder nell’avvio e nella gestione della sua impresa.
Il suo ruolo è quello di affiancare, guidare e consigliare il founder. In altre parole, si occupa di supportare la startup durante tutto il suo ciclo di vita creando condizioni favorevoli che portino ad una diminuzione del rischio di fallimento mettendo a disposizione degli startupper la propria esperienza, la propria rete di contatti e la propria conoscenza. Detto questo, è bene specificare che il mentor non si sostituisce mai all’imprenditore, ma lo aiuta a porsi le giuste domande e crea le condizioni favorevoli affinché possa continuare al meglio il suo percorso. Grazie alla sua esperienza di business, alla conoscenza del mercato e del mondo delle startup, il mentor guida le startup nella ricerca, definizione, affinamento ed esecuzione di un modello di business.
L’esperienza di business, la conoscenza del mercato e del mondo startup sono condizioni necessarie ma non sufficienti per svolgere bene questo ruolo. Per essere un buon mentor è necessario aver fondato in primis una startup così come avere esperienza come manager. Altre skills importanti includono una buona capacità di analisi e valutazione, una buona conoscenza dei trend tecnologici emergenti ed un’approfondita conoscenza degli strumenti di business. Imprescindibile, poi, un percorso formativo specifico che offre tutti gli strumenti di business fondamentali e specifici del mondo delle startup.
Perché è importante scegliere un buon mentor per startup? Innanzitutto, la sua esperienza e le sue conoscenze del settore sono un grande valore aggiunto che permette di evitare mosse false e perdite di tempo e denaro. Secondariamente, il mentor non è accecato dall’idea di business, contrariamente al founder, solitamente innamorato della sua idea. Di conseguenza, il suo occhio è sempre critico e oggettivo. Saprà valutare l’idea, il mercato e l’execution con distacco, riuscendo a capire se sono necessari aggiustamenti al modello di business.
L’importante è che tra founder e mentor si instauri un rapporto di reciproca fiducia, rispetto e chiarezza dei ruoli. Il mentor deve saper offrire una guida e un approccio metodologico con discrezione, senza cadere nell’errore di volersi porre come leader. In questo caso, la leadership porterebbe al fallimento; ciò che serve è una cooperazione serena ed equa tra mentor e startupper.